giovedì 26 ottobre 2006

Dilemma per la storia del bardo...1^ storia

...eh sì miei cari astanti, ho un problema...non so se fare una grande storia a puntate o tante storie singole...potrei provare un mix...

Allora iniziamo. Vi consiglio di mettere della musica bardica, se non l'avete o ne ignorate l'esistenza potete usare un po' di musica irlandese tipo "Lord of the dance", se non avete niente del genere va benissimo Enya o la colonna sonora del "Signore degli anelli".

Allora, la prima storia la possiamo chiamare...uhm, vediamo un po'...


Il sogno di Lama

Immaginate un paesaggio verde, come le grandi pianure verdi d'Irlanda. Un castello come nella più normale delle tradizioni medievali, o forse qualcosa di più recente ma non meno incantevole come il castello di
Neuschwanstein.


Un giorno un giovine che noi chiameremo Lama, ma che in realtà si può chiamare come volete, di bell'aspetto (scegliete pure voi le fattezze del vostro personaggio, viaggiate con l'immaginazione o mettete l'immagine di una persona che vi sta a cuore), forte e coraggioso, si stava sporgendo da uno dei merli dei bastioni del prima citato castello.
Lo sguardo fiero,il mento appoggiato alla calda pietra soretto dalla mano che come una ciotola accoglie la sporgenza dolce del volto, vagava per le land al di fuori del castello.
Al di là della pietra difensiva correvano verdi prati ad erba alta che sembravano perdersi nell'orizzonte, tagliati solo da una strada in terra battuta utilizzata dalle truppe del signore di quelle terre.

Il giovane Lama, perso nei suoi pensieri, non sembrava neanche accorgersi dei movimenti attorno a lui. Il mondo, il suo mondo, era dentro la sua testa e sognava di partecipare a valorose campagne per onorare il suo signore. Mentre faceva questi pensieri un movimento al di fuori della palizzata lo distrasse. Un movimento dolce, armonioso, d'angelo ma che angelo non era. I lunghi capelli del colore che meglio preferite scendevano a boccoli sulle sue spalle e la pelle rosata risplendeva della luce del sole che volge al tramonto.
In un attimo il mondo si colorò del rosso caldo del dì che lascia il passo alla sera, come un cavaliere alla sua dama. La suggestione era intensa, talmente intensa che il giovane sentendosi uomo inarrestabile corse a perdifiato giù dai bastioni, attraverso la porta del castello, in mezzo ai prati colore del rame.

Lei era lì che danzava tenendo l'uomo alle sue spalle. Lui potè solo intuire i lineamenti del viso. Le vesti della donna sembravano librarsi da sole nell'aria, i capelli parevano una magica tela tessuta da mani di elfo; sembrò che della musica si sprigionasse dall'aria circostante ai due, musica di festa: violini, tamburelli, flauti, mani che applaudono. Lama immobile non voleva spezzare l'incantesimo da cui era stato imbrigliato, provò a far uscire parole dal cuore, ma non uscì niente.
Non ci sono parole per discrevere la scena,non ci sono parole che Lama possa esprimere, ognuno provi a pensare da sè cosa avrebbe detto, lo pensi soltanto perchè il valore di questo pensiero non è degno di essere contaminato dal mondo reale.
D'un tratto la giovane si voltò mostrando quanto bella una creatura umana potesse essere e desiderò che il tempo si fermasse.

Ma il tempo andava avanti e venne sera, lui ancora lì immobile sul bastione a guardare i verdi prati della land, chiedendosi se fosse stato un sogno, un desiderio, o se avesse visto veramente la regina degli elfi, creatura magica che ben poche persone hanno potuto vedere a questo mondo.
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Diciamo che come creazione dell'1 di notte non è male, spero vi sia piaciuta.

E ricordate che ognuno di noi è circondato dalla bellezza, sempre. Anche se spesso non ce ne accorgiamo.

Buona notte, lor signori, anche il vostro Bardo si reca al suo giaciglio, e ricordatevi di spegnere lo sterio con la musica che vi ho suggerito, oppure tenetelo acceso e continuate a sognare.

Il Bardo