venerdì 13 maggio 2011

La finestra dei sogni. -Pacco bomba?-

"Sì mamma, lo so che settimana prossima c'è il grande pranzo di famiglia" Emilia prese a giocare con una ciocca dei suoi lunghi capelli neri "Sarò puntuale, non ti preoccupare. Piuttosto, sai cosa mi è capitato oggi mentre tornavo a casa?" la ragazza si mise a mimare gesti di impazienza. "Ma che principe azzurro... quello ormai non esiste più nemmeno nelle favole! Ho incontrato un vecchio indiano, un tipo un po' strano, che mi ha regalato un pacchettino" la voce proveniente aldilà del telefono prese un tono tendente all'isterico. "Ma quale pacco bomba, ma'!!! Te ti stai rimbecillendo con tutte 'ste fiction... vabbè, vabbè... fammi preparare la cena che sto morendo di fame"seguirono ancora un paio di battute inerenti all'imminente pranzo e poi Emilia riagganciò il telefono.

Durante tutta la telefonata la nostra giovane amica non riuscì a staccare gli occhi dal pacchettino blu... tuttavia la fame era tanta e decise di rinviare l'apertura del misterioso dono. O forse no. Mentre preparava l'acqua per la pasta la curiosità la stava divorando; decise quindi che aveva abbastanza tempo per quel piacere privato che si prova nello svelare una sorpresa.

Sedutasi sulla sua poltrona preferita, quella accanto alla finestra, prese la scatola color del mare e prese lentamente ad agitarla come ognuno di noi avrebbe fatto. Un rumore secco e sordo proveniva dalla scatola. "Non è una bomba" si disse sorridendo di quello stupido pensiero. Lentamente, quasi non volesse rompere la magia dell'attimo, aprì il pacco e, sorpresa delle sorprese, un altro ne giaceva all'interno. A lato di quest'ultimo vi era una piccola pergamena. Un po' smarrita Emilia prese in mano la carta ingiallita per esaminarla. I caratteri sembravano tracciati da una mano esperta ed elegante, il tratto fino e sicuro, le parole semplici:

Con le giuste domande aprirai le porte della vita
Sempre più perplessa la ragazza si adoperò per aprire il secondo pacchetto, al cui interno era riposta una statuetta non più alta di cinque centimetri. Con estrema cautela le mani di lei estrassero l'oggetto dal suo giaciglio per meglio osservarlo: sembrava avere le fattezze di un uomo, ma rispetto ad una persona normale aveva quattro braccia. Ma a quel punto un forte rumore interruppe il momento di Emilia: "Oh no!!! L'acqua della pasta!!" le venne da pensare ad alta voce. E dopo aver riposto la statua sul davanzale della finestra si direvve verso i fornelli dove l'acqua bollente stava tracimando dalla pentola.

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